Come cambierebbe il mondo se piantassimo un Trilione di Alberi?
Nel Sequoia National Park in California esiste una sequoia secolare chiamata Generale Sherman. Con la sua grandezza, 84 metri, e la sua età, 2500 anni, è il più grande e vecchio organismo vivente attualmente sul nostro pianeta.
Durante la sua lunga vita ha contribuito ad assorbire circa 1400 tonnellate di CO2, numeri che qualsiasi altra pianta fatica solo a immaginare. Abbiamo voluto sottolineare questo dato perché attualmente l’essere umano sta producendo 1400 tonnellate di CO2, ogni minuto.
Per riuscire a combattere i cambiamenti climatici, sarebbe necessario abbattere drasticamente la produzione di combustibili fossili e ridurre le emissioni di CO2, processi che ripristinerebbero l’equilibrio dell’atmosfera.
Cosa possono fare gli alberi nella lotta ai cambiamenti climatici?
Piante e alberi attraverso un processo naturale chiamato fotosintesi, per caratteristiche naturali bruciano CO2.
Le piante usano l’energia solare per convertire l’acqua e il CO2 assorbiti in nutrienti naturali per se stesse e, durante questa lavorazione producono ed emettono nell’aria, come elementi di scarto, ossigeno ed elementi di CO2 non assorbiti.
Gli alberi, invece, durante la fase di scarto riescono a trattenere e immagazzinare gran parte del CO2 in eccesso rendendoli un enorme filtro per l’aria sulla terra. Questa loro caratteristica li accompagna durante tutta la fase della loro vita e aumenta con l’aumentare delle loro dimensioni.
C’è però un “retro della medaglia”. Se pur vero che gli alberi immagazzinano moltissimi gas tossici per la vita sulla terra, di contro, quando tagliati e abbattuti, questi rilasciano nell’aria tutto il loro contenuto immagazzinato nel sottosuolo attraverso le radici. Il disboscamento da un lato riduce le dimensioni del filtro del pianeta, dall’altro favorisce lo svuotamento di tutto il suo contenuto tossico nell’aria. A tal proposito vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento sul problema del disboscamento e in che modo può aiutare a contrastare il cambiamento climatico.
Quali specie di alberi sono più adatte nella lotta ai cambiamenti climatici?
Purtroppo non esiste l’albero perfetto con cui creare foreste “mono-specie” e risolvere il problema dei cambiamenti climatici. Ogni foresta è un equilibrio perfetto di organismi che sopravvivono gli uni con gli altri in simbiosi.
L’unico dato certo, al fine di raggiungere un buon risultato, in termini di ripristino dell’ecosistema è rispettare le origini con cui gli alberi nascono naturalmente nel pianeta.
Le ricerche, infatti, mostrano che gli ecosistemi naturali non sprecano risorse per “combattere” tra specie non familiari e ostili ma usano tutta la loro energia nel processo di fotosintesi.
Cosa cambierebbe se piantassimo un trilione di alberi?
Una ricerca condotta da Jean-François Bastin, nel centro di Zurigo Crowther Lab, attraverso l’uso dei satelliti ha evidenziato che nella terra, escludendo le aree utili all’urbanizzazione, ci
sarebbe un miliardo di ettari di terreno utile alla forestazione. Questo dato si può tradurre in 1.2 trilioni di alberi aggiunti a quelli attualmente rimasti.
Questi numeri hanno notevolmente sbalordito la comunità scientifica che dopo ricerche approfondite ha potuto quantificare l’impatto che questi alberi potrebbero avere sulla terra: tra 100 e 200 miliardi di tonnellate di CO2 bruciate ovvero oltre un sesto delle emissioni umane.
Un’azione concreta per il ripristino delle foreste
Treeonfy è un’associazione impegnata nella riforestazione come lotta ai cambiamenti climatici.
Crediamo che ognuno, nel suo piccolo, debba fare qualcosa per salvare il pianeta perché la piccola azione di tutti può fare un enorme azione per il nostro pianeta.
Fai la tua piccola mossa e pianta i tuoi alberi attraverso la nostra organizzazione.