La tua carriola
La tua carriola è vuota
La tua carriola è vuota
Da poco la Banca Mondiale è stata sbattuta sotto i riflettori a causa del suo primo rappresentante, il Presidente David Malpass, accusato di essere un negazionista dei cambiamenti climatici.
Il New York Times ha invitato David Malpass per un dibattito pubblico sull’importante tema dei cambiamenti climatici il quale ha subito pesanti attacchi dal Vice presidente Al Gore durante una delle sessioni previste.
Il Presidente Malpass alla domanda diretta dell’intervistatore sulla relazione tra combustibili fossili e aumento delle temperature del pianeta, prima ha cercato in tutti i modi di sviare la risposta e, solo dopo il rumoreggiare del pubblico, ha chiuso ogni questione con un “Non lo so, non sono uno scienziato”.
Durante la presidenza Malpass, la Banca Mondiale si è prefissata l’obbiettivo di destinare il 35% dei suoi investimenti a iniziative legate alla lotta contro il riscaldamento globale.
Oxfam, ONG Britannica, ha di recente rilasciato un report in cui i suoi ricercatori affermano che in oltre il 40% degli investimenti non si riesce a ricondurre a effetti benefici sul clima.
Non solo la Banca Centrale ma anche i più grandi Istituti di Crediti del mondo, alcuni dei quali Italiani, sono esposti finanziariamente su posizioni poco sostenibili finanziando guerra e fonti fossili, si stimano 4600 miliardi in 6 anni. Un problema più grande di quanto si immagini.
Il collettivo di ONG, targato The Big Shift, ha vagliato 15 progetti finanziati dalla Banca Mondiale dalla firma del Trattato di Parigi.
Il risultato? Gasdotti, impianti d’estrazione, centrali a carbone e altre iniziative totalmente in contrasto con gli obbiettivi della Nazioni Unite.
È molto evidente il diretto collegamento tra Istituti Bancari e attività produttive sul pianeta. Sono infatti loro, attraverso capitali prestati o investiti, a spostare l’ago della bilancia in favore di sfruttamento o salvaguardia del suolo.
Molto interessante lo studio di Banca D’Italia su investimenti, partecipazioni e progetti per capire come si muovono le banche nel sistema.
Ci sono Istituti Bancari, invece, che prendono sul serio il tema del riscaldamento globale e impostano le loro attività nel rispetto di valori sinceri, ecco alcune buone ragioni per scegliere una banca etica.
I primi Istituti etici sono stati fondati da attivisti che si accorsero di combattere per principi morali mentre i loro soldi erano depositati in banche che finanziavano attività dannose per il pianeta.
Le banche etiche per essere credibili devono dimostrare in modo trasparente le emissioni ambientali delle attività finanziate con i propri capitali.
È dimostrato che in periodi di forte crisi economica i modelli di business meno speculativi di una banca etica, proteggono i propri correntisti in maniera più efficace.
Banca Etica è la storia di un impegno collettivo di persone e organizzazioni che si sono unite per costituire un Istituto Bancario indipendente, trasparente e partecipato.
La mission di Banca Etica è mettere la finanza al servizio delle persone per costruire una società giusta e inclusiva. L’orientamento dei flussi finanziari è totalmente indirizzato verso attività di reale impatto positivo escludendo armi, fonti fossili, allevamenti intensivi, gioco d’azzardo e qualsiasi attività deleteria per il pianeta.
I dati del 2021:
Stanziati 22 milioni di € in favore di produttori certificati BIO e realtà che promuovono il legame con il territorio locale, la cosiddetta filiera corta. Inoltre Banca Etica è stata coinvolta in progetti di allevamento e pesca attraverso modalità di produzione a basso impatto ambientale.
Finanziati 48 milioni di € a imprese che hanno installato impianti fotovoltaici, eolici o hanno trasformato il loro approvvigionamento energetico in favore delle energie rinnovabili.
Rientrano in questa categoria anche le opere di efficientamento energetico degli edifici, le attività di educazione e formazione sul tema cambiamenti climatici e realtà che sviluppano tecnologie utili ad aumentare la diffusione di fonti rinnovabili.
44 milioni di € sono stati dedicati ad attività legate al riciclo, recupero e riuso secondo i principi dell’economia circolare.
Sono incluse attività che si occupano di trattare le acque reflue, di gestire impianti di depurazione e rigenerazione urbana.
Numeri e dati sono dimostrati tramite il loro sito web e aggiornati annualmente.
Per questo motivo ci sentiamo di stringere la mano a Banca Etica.