Deforestazione massiva in Amazzonia: riduzione del Polmone Verde più grande del Mondo
Se ne parla sempre troppo poco ma la deforestazione dell’Amazzonia continua la sua apparentemente inarrestabile corsa.
A inizio 2022 il tasso di deforestazione in Amazzonia è stato il più alto dal 2015, che tradotto in numeri si tratta della distruzione di 430 chilometri quadrati di foresta, quasi 3 volte la superficie di Milano.
Deforestazione massiva in Amazzonia: negli ultimi anni oltre il 50%
2600 ettari di foresta abbattuti a Lábrea, nello stato di Amazonas il 26 marzo. Crediti: © Christian Braga / Greenpeace
Dopo una politica alquanto discutibile, che sembra aver favorito deforestazione e associazioni criminali, il presidente Jair Bolsonaro è stato costretto a firmare un accordo con le politiche internazionali che prevede il completo stop di illegalità durante la deforestazione entro il 2028, e il suo completo divieto entro il 2030.
La gestione politica di Bolsonaro, durante i tre anni di governo, ha fatto impennare il tasso di crescita della deforestazione in Amazzonia di oltre il 50% rispetto ai mandati politici precedenti, provocando il 10% in più di emissioni nell’ambiente.
Deforestazione massiva in Amazzonia: anche l’Unione Europea deve fare la sua parte
L’unione Europea non è esente dalle colpe, infatti importa dal Brasile enormi quantità di soia e carne, la cui produzione ha un impatto importante sull’Amazzonia.
Durante il G7 tenutosi nel 2019, l’Unione Europea ha preso una posizione netta in difesa della deforestazione massiva in Amazzonia, stanziando fondi contro incendi e illegalità commesse. Nel piano d’azione presentato, però, non viene fatta menzione dei costi ambientali delle politiche commerciali e agricole Europee.
Come se non bastasse l’UE ha messo sul tavolo l’Accordo Mercosur basato sul libero scambio tra stati coinvolgendo Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Tale accordo, per come è stato presentato, rischia di aumentare molto le importazioni di materie prime agricole in Europa a totale discapito di foreste e clima.
Quali sono le conseguenze della deforestazione dell’Amazzonia
La foresta amazzonica è il polmone verde più grande del pianeta in grado di assorbire, nella sua grandezza, da 150 a 200 miliardi di tonnellate di carbonio garantendo così l’equilibrio climatico e la biodiversità. Anche le foreste pluviali sono di vitale importanza, infatti, contengono circa il 20% delle risorse idriche della terra.
La foresta Amazzonica, con la sua estensione, rappresenta l’habitat ideale di circa 60 mila varietà di piante, mille specie animali diverse di cui 300 sono mammiferi. Ogni specie vegetale e animale rappresenta un tassello fondamentale nell’enorme puzzle dell’equilibrio della biodiversità.
Per tutte le sue caratteristiche, la deforestazione della foresta Amazzonica comporta effetti gravissimi sul clima.
Riducendo la portata di assorbimento di carbonio nell’aria si ha per effetto un aumento delle temperature che mutano gli ecosistemi e favoriscono le aree desertiche. Temperature più alte comportano scioglimento dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare, terreni più aridi che sfavoriscono l’agricoltura, aria più inquinata e moltissime altre conseguenze a catena per gli animali e per l’uomo.
TREEONFY combatte la deforestazione in Amazzonia
TREEONFY si schiera a sostegno della deforestazione nel mondo, andando a piantare alberi e piante nelle zone in cui questo fenomeno si sta diffondendo massivamente. Anche tu puoi fare il tuo piccolo gesto per aiutare il pianeta a ristabilire il suo equilibrio piantando i tuoi alberi in Brasile. Abbiamo creato un piccolo abbonamento mensile di soli €3 che ti permette di piantare 10 Alberi in Brasile nella tua foresta personale su Treeonfy (e potrai interromperlo quando vorrai). Insieme possiamo fare la differenza!