
Agroforestry: natura che lavora con l’agricoltura
Quando parliamo di riforestazione o di piantare alberi, spesso immaginiamo foreste compatte, boschi fitti o piantagioni isolate.
L’agroforestry è qualcosa di diverso: la convivenza pensata tra alberi, arbusti, colture alimentari e – in alcuni casi – animali, sullo stesso terreno. Un sistema integrato che porta benefici molteplici per le persone, per la biodiversità e per il clima.
Che cos’è l’agroforestry
Secondo la FAO, l’agroforestry è “una natura-based solution che può diversificare e sostenere la produzione per benefici ambientali, economici e sociali”.
Anche il Dipartimento dell’Agricoltura USA (USDA) la definisce come “l’integrazione intenzionale di alberi e arbusti in sistemi agricoli per creare valori ambientali, economici e sociali.”
In Italia, parliamo di agroforestazione, ossia gestione del terreno in cui alberi e arbusti sono integrati con colture agrarie o allevamento in maniera razionale.
I benefici dell’agroforestry
- Suolo più fertile e protetto → le radici stabilizzano il terreno e riducono l’erosione.
- Biodiversità → più habitat per insetti, uccelli e piccoli mammiferi.
- Clima più resiliente → gli alberi catturano CO₂ e proteggono da siccità ed eventi estremi).
- Produzione diversificata → frutti, legno, foraggio e maggiore sicurezza alimentare.
Agroforestry in Italia: esperienze reali
-
In Puglia è stato sperimentato un sistema agroforestale per la coltivazione di cotone rigenerativo.
-
In Toscana, la rete Newton promuove l’agroforestazione come strategia agricola sostenibile.
-
Progetti come AGROMIX lavorano su bilancio del carbonio e resilienza dei sistemi agricoli.
Agroforestry nei progetti Treeonfy
Anche i nostri interventi di piantumazione si ispirano a questo approccio.
Vuoi saperne di più sul nostro impegno? Leggi la missione e segui le storie sul blog Treeonfy.