Intervista Ad Alessandro Sulis

Torniamo con l'Intervista al giovane Alessandro Sulis, attivista per le cause ambientali e climatiche.

Durante questa chiacchierata, abbiamo posto ad Alessandro Sulis alcune domande riguardanti la sua opinione sullo stato attuale dei cambiamenti climatici e su come possiamo aiutare a salvare il nostro pianeta.

Gli abbiamo anche chiesto quali fossero i suoi pensieri su cosa possiamo fare come individui per aiutare a combattere il cambiamento climatico, e infine parlato con Alessandro del suo lavoro con il gruppo Plastic Free e di come stanno cercando di fare la differenza organizzando giornate di clean-up in tutta Italia per contrastare l'inquinamento da plastica monouso.

Alessandro racconti agli amici di Treeonfy chi sei?

Mi chiamo Alessandro Sulis, ho 21 anni e abito in Toscana nella bella Versilia.
Fin da piccolo mi porto dietro la passione per la pittura e il disegno ma anche per l'invenzione e la costruzione di oggetti.

Mi considero inoltre un po' un avventuriero, in quanto amo viaggiare in bicicletta o a piedi, insieme alla mia tenda e tanto sano arrangiamento.

Soprattutto sono un sognatore, carico di interessi, di progetti, della voglia costante di scoprire cose nuove e di conoscere persone. Ma con la testa rivolta sempre ad una cosa, il rispetto per l'ambiente.

Quando e in che modo è nata l’esigenza di fare qualcosa per il pianeta?

A partire dai 17/18 anni ho passato un periodo (durato anni) di ansia, angoscia e profonda tristezza dovuto all'inquinamento, alle ingiustizie sociali e all'indifferenza delle persone che vedevo intorno a me.

Queste cose mi hanno portato ad isolarmi, e in quel periodo concentrai l'attenzione su me stesso, alla ricerca di una vita più sostenibile possibile e alla ricerca di una spiegazione al massacro che abbiamo portato al pianeta (sulla quale tra l'altro ho scritto molte pagine).

Sono stati anni bui, ma necessari: stravolsi completamente ogni mia vecchia abitudine e alla fine capii l'importanza di uscire allo scoperto e di attivarmi affinché più persone possibili potessero cambiare e imparare il rispetto per la natura.

Come e quando hai iniziato a fare clean up?

Ho iniziato durante il mio primo viaggio in bicicletta. Durante il viaggio, ho conosciuto il gruppo di PlasticFree e mi sono unito subito per dare il mio aiuto.

Da quel giorno sempre più spesso ho partecipato agli aventi di cleanup.
Poi ho cominciato ad organizzarli io stesso e attualmente sono diventato referente di 

PlasticFree nel mio comune.

Cosa significa per te creare contenuti sul cambiamento climatico?

In primis significa felicità, perché sento di star facendo la cosa giusta, di star dando al massimo il mio contributo e questo mi fa sentire bene.

Inoltre significa formazione e arricchimento, sia personale perché mi sprona a stare sempre "sul pezzo", costantemente aggiornato su quello che succede.
Sia "sociale", perché parlandone sui social o direttamente con le persone che ho intorno riesco a raggiungere e sensibilizzare un pubblico sempre più ampio.

Che progetti hai per il futuro?

Viaggiare, sempre di più, soprattutto in bicicletta.
Arricchirmi di nuovi pensieri, nuove conoscenze e nuove culture.
Portare ovunque e tramite ogni mezzo che ho a disposizione l'amore e il rispetto per il pianeta, gli animali, le altre persone.
Lottare, lottare e ancora lottare per il nostro futuro.

Come vedi il mondo tra 10 anni?

Sono molto preoccupato, la crisi climatica sta peggiorando velocemente, ne abbiamo chiare dimostrazioni da tutto il mondo ma nonostante questo molti governi pullulano ancora di negazionismo, continuando a promuovere politiche inquinanti, prive di uno sguardo rivolto all'ambiente.

Sono convinto che nei prossimi mesi/anni aumenteranno vertiginosamente gli eventi climatici estremi, sia di numero che di intensità.

Con precisione quindi non saprei dire come vedo il futuro tra 10 anni, so solo una cosa: se le persone e i governi non si attiveranno immediatamente per contrastare la crisi climatica il 2032 sarà disastroso.

3 cose che tutti i ragazzi potrebbero fare per prendersi cura del Pianeta?

È fondamentale intanto prendere consapevolezza della propria importanza. Mi spiego: spesso l'inazione è dovuta ad un sentimento di impotenza che sfocia nella tipica convinzione: "io sono soltanto uno, le mie azioni non servono a nulla".

DOBBIAMO CAPIRE CHE NON È COSÌ.

Una buona azione tira l'altra, si inizia con una, poi due, tre... e si finisce per stravolgere le proprie abitudini, condizionare la famiglia, gli amici...
il cambiamento parte da noi, capiamolo.

Tornando alle 3 cose:
1) Ampliare lo sguardo: le nostre azioni, i nostri acquisti, le nostre scelte, finanziano spesso le cause delle sofferenze delle minoranze e dei popoli del sud del mondo, ovvero sfruttamento e colonialismo.
preoccuparsi di questo è fondamentale perché non esiste giustizia climatica, senza giustizia sociale.

2) Informarsi e parlare almeno in famiglia e con le amicizie di inquinamento e crisi climatica. Questo col tempo crea una fitta rete di cambiamento e sensibilità.

3) Non arrendersi mai. Non aver paura di creare disagio o ricevere critiche. Un giorno tuttə si accorgeranno di quanto abbiamo avuto sempre ragione.

Un tuo sogno nel cassetto?

Difficile rispondere, la verità è che ho un cassetto pieno di sogni. Ma sappiate che le tematiche sulla quale si fondano la maggior parte dei sogni miei ve le ho già dette.

Trattano come al solito di viaggi, pittura, informazione, attivismo...

Gli obiettivi sono tantissimi ma questa cosa non mi spaventa, non ho fretta e non ho paura, procedo al mio passo, con pazienza e costanza le cose arriveranno, tempo al tempo.

 

A noi non resta che ringraziare di cuore Alessandro e fargli un grosso in bocca al lupo per il suo futuro e per il lavoro di sensibilizzazione che porta avanti per il bene di tutti, e per il nostro Pianeta. 

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